OGNI PALLOTTOLA NEL PETTO – LUCIDO

“Può sembrare scontato ma in questo lavoro c’è davvero tutto me stesso. Le frustrazioni, qualche amore tormentato e quella ricerca del senso delle cose che infondo appartiene un po’ a tutti. Per questo l’album si intitola “Ogni pallottola nel petto”, nel senso che ognuna delle tracce è una sorta di peso, di scheggia che devo tirare fuori, altrimenti rischiano di schiacciarmi. Scrivere è davvero un processo liberatorio per me che in qualche modo mi aiuta a pareggiare i conti con una vita che rivela spesso solo il suo aspetto amaro”

“ Penso che il singolo “Lucido” sia stato il buon biglietto da visita dell’album. È stato un assaggio, ma credo incarni bene l’intero progetto. È da questo brano, inoltre, che ho estrapolato il mio “nome d’arte”. Il “Sono lucido” del brano diventa “Ehi, sono qua, sono io Lucido”.

 

Dieci anni sono passati da quando il duo Lucariello/Volante ha iniziato a buttare giù le prime idee in un hotel svizzero. Per questo l’album è stilisticamente eterogeneo ma anche molto maturo e complesso. Si parte con Lucido, singolo di lancio del disco, per passare a Scarpe Bianche. Due brani che colpiscono per energia, estro e due assoli di chitarra che ormai sembrano merce rara in giro. Si passa poi a Corpi uniti, pezzo tutto da ballare ad occhi chiusi, magari stretti a qualche dolce metà incontrata per caso. Una sorpresa e una bugia, invece, ricorda uno sfacciato tormentone estivo ed effettivamente è difficile togliersela dalla testa una volta ascoltata. Cambio di rotta con gli ultimi due brani in inglese. Ritmi sommessi e nostalgici. Don’t you want to stay è una ballad acustica calda e romantica e You Know my name che sembra cantata con un nodo in gola risente di influenze vintage che fanno ricordare vaghi echi venuti dal pop inglese. Testi e arrangiamenti sono infine, curati e molto consapevoli in un album dalle sonorità varie, sudato nel tempo ma elaborato e onesto.

1) Lucido

2) Scarpe bianche

3) Don't you want to stay

4) Una sorpresa e una bugia

5) Corpi uniti

6) You know my name

Crediti:

Autori: Giulio Lucariello, Daniele Volante, Alessandro Bellomarini, produzione artistica: Scuderia musicale, registrazione Elfo studio, Edizioni musicali: LIBRERIA DELLO STUDENTE, casa discografica e distribuzione digitale :LEVEL49/ARTIST FIRST

Il videoclipdi Lucidohttps://youtu.be/BUgDA_FrJ9U anticipa l’album. Girato tra Parigi e Lione il video punta i riflettori su una quotidianità semplice, meccanica, ordinariamente folle. Al suo trono una specie di re pazzo canta “Sono lucido” ma il suo sguardo poco rassicurante sembra dire tutto il contrario. Folle è ancora l’affannata corsa in bici, in metro, e la preparazione di una messa in scena quotidiana in cui a nessuno sembra essere riservata una parte da primo attore. Ma la routine quotidiana paradossalmente si fa nel video anche accresciuta consapevolezza di sé e di un mondo circostante produttore di psicosi dal quale cercare creativamente di liberarsi.

Lucido (Losanna 1986) È con i The Bluff che inizia l’apprendistato rock di Lucido (all’anagrafe Giulio Lucariello). La band riscuote un discreto successo nelle lande avellinesi, ma per il giovane front-man la musica è soprattutto desiderio di evasione e i confini della provincia sono troppo stretti. Inizia così un lungo viaggio musico-esistenziale per mezza Europa. È nel mezzo di questo cammino (in Svizzera) che nasce il sodalizio con Daniele Volante (pianista, compositore e fondatore di Scuderie Musicali). Nascono gli Zona 30. Il duo abbandona la forna canzone per dedicarsi a composizioni più intime, spogliate d’ogni sovrastruttura e al limite della recitazione. L’esperienza è fondamentale per consolidare interessi e stile, ma assoli e batteria ritornano con prepotenza.

Dall’incontro con Level49 e sotto la guida di Volante prende così vita Ogni pallottola nel petto (2021). Il risultato è un pop d’autore dalle sfumature molteplici, dove il classic rock strizza l’occhio all’elettronica. Come suggerisce il titolo dell’album, i brani si fanno schegge piantate nell’intimo dell’autore che solo cantate possono essere esorcizzate. È un progetto sentito in prima persona, sulla propria pelle, e le tracce dell’album non sembrano altro che stralci di quest’ultima.