MY CALLAS - Gian Francesco Amoroso

MY CALLAS

Gian Francesco Amoroso

“Quando, poco più che bambino, ebbi occasione di ascoltare per la prima volta la voce di Maria Callas, mi sembrava impossibile che un essere umano potesse avere quella estensione e potenza lasciandomi senza fiato. Rimasi molto colpito da quella voce, il modo di fraseggiare, la gestione delle cadenze, il peso drammatico che emerge dall’ascolto dei dischi della Callas sono sempre stati per me un riferimento che ho cercato di riversare nel repertorio pianistico, soprattutto nelle pagine chopiniane. L’arte di Maria Callas, dagli ascolti storici e testimonianze raccolte, si conferma non solo voce singolare nel firmamento del melodramma, ma fonte di commozione che si rigenera a distanza di decenni.”

Il riferirsi al pianoforte è voluto proprio nell’ottica di raccontare il panorama sonoro di MyCallas, film-documentario di Roberto Dassoni, promosso dalla Fondazione Polli Stoppani di Bergamo e realizzato per celebrare il centenario della nascita della Divina.

Ne è germogliato il progetto discografico My Callas, grazie al quale si possono ascoltare alcune delle più significative pagine d’opera, in trascrizioni originali ottocentesche, esaltate dal repertorio del soprano greco.

La lunare preghiera di Norma, «Casta diva» viene proposta nella versione di Fryderyc Chopin: schizzo pianistico dedicato e appartenuto a Pauline Viardot, mezzosoprano, pianista, compositrice, nonché amica del pianista polacco. La sensibilità chopiniana si fonde col melos belliniano creando una pagina di incantevole poesia. 

Ad essa segue l’etereo canto di Amina «Ah! Non crede mirarti» dalla Sonnambula di Vincenzo Bellini, un delicatissimo notturno di disarmante intensità in una trascrizione pianistica ottocentesca di autore anonimo.

Dal belcanto belliniano si passa alla visionaria scena di Anna Bolena «Al dolce guidami castel natio», anch’essa in riduzione di autore sconosciuto, nella quale Donizetti ammanta di malinconia l’estremo canto della leggendaria regina inglese.

Nel Preludio del terzo atto di Traviata, ridotto da Emanuele Muzio (1825-1890), Giuseppe Verdi pare riassumere tutta la fragile umanità di Violetta Valery, il cui crescendo emotivo sfocia in un grido disperato e si spegne in un doloroso e inesorabile pianissimo. 

Avvolta anch’essa in atmosfera notturna è l’aria di Leonora «D’amor sull’ali rosee» dal Trovatore verdiano, nella versione pianistica di Luigi Truzzi (1799-1864), pagina della quale la Callas è stata interprete somma.

E quanta verità ha infuso nel personaggio di Floria Tosca dove il testo della celebre aria «Vissi d’arte», qui proposta nella trascrizione di Carlo Carignani (1857-1919), pare incarnare tutta la sua esistenza?

Un’esistenza estrema, leggendaria e tormentata fin dai suoi albori, costellata di successi ma anche di innumerevoli critiche da parte di quanti ne hanno contrastato lo stile innovativo e rivoluzionario. Tuttavia, la critica più avveduta e la storia hanno reso giustizia riconoscendo in Maria Callas l’artista che ha saputo cambiare inevitabilmente le sorti del teatro musicale.

Il vasto patrimonio discografico callassiano ci permette di cogliere sia ogni inflessione vocale, conseguita tramite un analitico studio dello spartito, sia una totale immedesimazione nei ruoli affrontati, frutto di un approfondito lavoro di analisi drammaturgica.

L’indissolubile relazione fra consapevolezza stilistica e scavo introspettivo che Maria Callas -volutamente o inconsciamente- ha preteso prima di tutto da sè stessa, ha innescato un processo evolutivo tale da restituire dignità a ruoli dimenticati o divenuti sfoggio di puro edonismo vocale. 

Maria Callas, rivestendo gli antichi fasti del belcanto italiano di una nuova carica espressiva, si fa spartiacque fra antico e moderno dove la coloratura non è più mera ornamentazione, ma strumento per comunicare un affetto, il tutto sempre sorretto da un impeccabile equilibrio stilistico. Questi aspetti rendono l’eloquenza di Maria Callas estremamente attuale anche per le nuove generazioni. Gian Francesco Amoroso

Scaletta dell’album

  1. FRYDERYK CHOPIN (1810-1849) CASTA DIVA- NORMA DI VINCENZO BELLINI, 4'03''
  2. VINCENZO BELLINI (1801-1835) AH! NON CREDEA MIRARTI- LA SONNAMBULA, 4'32''
  3. GAETANO DONIZETTI (1797-1848) AL DOLCE GUIDAMI CASTEL NATIO - ANNA BOLENA, 4'23''
  4. GIUSEPPE VERDI (1813-1901) PRELUDIO ATTO III- LA TRAVIATA, 3'25''
  5. GIUSEPPE VERDI (1813-1901) D’AMOR SULL’ALI ROSEE -IL TROVATORE, 3'30''
  6. GIACOMO PUCCINI (1858-1924) VISSI D’ARTE -TOSCA, 3'20’'

Registrato dal pianista Gian Francesco Amoroso in aprile 2023 su Pianoforte C. BecHstein, 1881 432 herz. Mix e Mastering Alberto Callegari Alexander Lizzori Elfostudio, Piacenza. Foto, album design, riprese e montaggio video Roberto Dassoni. In Spotify le registrazioni Link

Gian Francesco Amoroso si è diplomato in pianoforte, clavicembalo, tastiere storiche e direzione d’orchestra.

Si è perfezionato in liederistica all’Accademia Mozarteum di Salisburgo e parallelamente si è laureato in Musicologia e drammaturgia musicale presso l’Università degli Studi di Milano.

Svolge un’interessante attività concertistica in Italia e all’estero (Austria, Svizzera, Montenegro, Bulgaria) che l’ha portato a incidere un CD per la casa discografica Tactus dedicato alle liriche da camera di Vittore Veneziani e un CD per la Da Vinci Classics sul repertorio vocale da camera americano.

Fra le numerose pubblicazioni: un metodo per pianoforte in due volumi per la casa editrice Ricordi; per Piacenza Arte una biografia del basso-baritono piacentino Cesare Melzi (1833-1904) e per la casa editrice Sillabe una silloge di Studi inediti per pianoforte di Emmanuele Borgatta (1809-1883) e un Quartetto, anch’esso inedito, di Antonio Bonazzi (1754-1802).

È impegnato anche sul versante didattico e delle divulgazione musicale, scrive regolarmente per le rivista L’Opera e Le Salon Musical, ha tenuto rubriche radiofoniche per la Radio Svizzera Italiana, ha pubblicato alcuni articoli sul Magazine del Teatro alla Scala, tiene corsi e conferenze di carattere musicale ed è docente di Storia della musica e Teoria musicale presso il Centro Europeo di Studi in Musica e Acustica di Lugano-Svizzera. Collabora con l’etichetta discografica Level49 in vari progetti e, nel 2023 pubblica l’album MY CALLAS.